La globalizzazione comporta una maggiore interconnessione e interdipendenza tra i paesi.
La globalizzazione comporta una maggiore interconnessione e interdipendenza tra i paesi. - © Photo by Freepik
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di Poyo

Dall’Ellenismo alla Globalizzazione culturale

Ellenismo - Alessandro Magno

Il termine “ellenismo” fu utilizzato per la prima volta dallo storico Johann Gustav Droysen nel 1800 per trattare della diffusione della cultura greca nel mediterraneo e nel Vicino Oriente.
L’età ellenistica è quindi il periodo storico che segue la morte di Alessandro Magno, i cui ideali diedero avvio all’ellenizzazione, e che colloca tra il 323 a.C. e il 31 a.C. Precedentemente, la guerra del Peloponneso aveva dato inizio alla crisi delle poleis, che portò all’unificazione delle città-Stato greche sotto il dominio di una figura monarchica. A ricoprire questo ruolo fu Filippo II di Macedonia. Dopo la sua morte nel 336 a.C., salì al potere suo figlio, Alessandro III.

La battaglia di Isso (Mosaico di Alessandro), La casa del Fauno, Pompei (ca. 100 a.C.)
La battaglia di Isso (Mosaico di Alessandro), La casa del Fauno, Pompei (ca. 100 a.C.)

Sotto la sua guida, l’esercito ottenne molti successi, portando all’espansione del regno nei territori dell’Asia Minore, Egitto, Mesopotamia, Persepoli e Babilonia. Ciò che desiderava infatti Alessandro, era creare un unico grande impero che comprendeva numerosi popoli diversi tra loro, ma con un’unica identità culturale. Questi ideali possono essere collegati alla sua istruzione: Alessandro aveva avuto come pedagogo il noto filosofo Aristotele.
Copia romana del busto di Aristotele di Lisippo
Copia romana del busto di Aristotele di Lisippo

Grazie infatti alle conquiste di Alessandro, nasce il concetto di cosmopolitismo. Se prima esisteva solo il localismo, ovvero il sentirsi legati al luogo di origine, questo nuovo principio di identità vede persone provenienti da territori diversi che si sentono appartenenti a un’unica autorità comune, indipendentemente dal loro luogo di nascita.
Avviene così un incontro tra varie culture che, sentendosi legate dal dominio di Alessandro, si fondono per creare una nuova cultura, caratterizzata da una lingua comune a tutti i popoli facenti parte dell’impero: la koiné diálektos. Si può quindi dire che la koiné è stata uno dei principali strumenti di diffusione del cosmopolitismo, poiché permise l’integrazione dei popoli vinti.
La nascita di questa nuova cultura ellenistica ebbe tante conseguenze sulla società dell’impero. Nacquero nuovi centri di cultura, tra cui il più importante fu quello di Alessandria, in Egitto, dove si sviluppò molto la letteratura per cui poi vennero istituiti la biblioteca e il museo di Alessandria. La letteratura, inoltre, cominciò a trattare di tematiche psicologiche e sentimentali, anche attraverso una particolare attenzione alla scelta delle parole. La cultura poi si specializzò con l’introduzione di una nuova figura intellettuale a sostituire il sapiente: l’erudito.
Mentre la paidéia presente precedentemente interessava solo l’aristocrazia e quindi le classi sociali più elevate, per soddisfare le esigenze pedagogiche del popolo, si accorse a una nuova paidéia greco-ellenistica, che si impegnava a dare a tutti l’alfabetizzazione (insieme della grammatica della lingua comune e delle basi matematiche).
Se però l’ellenizzazione del mondo greco portò molti effetti positivi e di innovazione, possiamo però osservare anche delle conseguenze negative.
La cultura ellenistica, volta ad accogliere il diverso, ebbe invece un effetto opposto. Questa cultura comune causò infatti l’omologazione dei diversi popoli che, adottando la koiné, persero le loro lingue di origine e con esse anche parte delle proprie culture. La lingua ha infatti un importante ruolo nel determinare le idee culturali dei diversi popoli e l’obbligazione a utilizzare la koiné significa quindi imporre un unico modo di pensare.

Globalizzazione

Per globalizzazione si intende il fenomeno che si è presentato alla fine del XX secolo, conseguenza del rapido sviluppo economico e dei mezzi di comunicazione, che ha favorito i rapporti e le relazioni tra le diverse parti del mondo. Un fattore determinante, infatti, è stato l’avanzamento tecnologico che ha quindi portato all’introduzione di internet, accelerando i flussi di informazione. Le conseguenze del progresso tecnologico sono state osservate dal sociologo statunitense Marshall McLuhan nella sua opera “Gli strumenti del comunicare” del 1964. Qui utilizza l’espressione “villaggio globale” per affermare che l'aumento della comunicazione promuove l’uniformarsi dei paesi dal punto di vista culturale, rendendo il mondo più piccolo.
Il termine “globalizzazione” è apparso per la prima volta negli anni ‘30, ma il significato associato oggi ad esso nasce dall’economista Theodore Levitt, nel 1983, in un articolo chiamato “Globalization of Markets”.

Theodore Levitt fu un economista tedesco, noto per aver divulgato il termine globalizzazione
Theodore Levitt fu un economista tedesco, noto per aver divulgato il termine globalizzazione

La globalizzazione, però, riguarda diversi ambiti: possiamo osservare una globalizzazione a livello economico, ma anche culturale. Tutte e due le tipologie di globalizzazione si incentrano su un aumento negli scambi tra paesi.
Quando ci riferiamo al fenomeno in ambito economico, si tratta dell’intensificarsi degli scambi commerciali che ha portato all’interdipendenza delle economie nazionali.
La globalizzazione culturale è, invece, quella che vede un incontro tra culture differenti tra loro. Possiamo individuare molti fattori che hanno portato a questo fenomeno, tra cui, ad esempio, l’immigrazione. Gli spostamenti di individui hanno permesso infatti un’introduzione di nuovi valori e tradizioni all’interno dei vari paesi e quindi uno scambio culturale.
Gli effetti della globalizzazione sono molti e gli studiosi hanno punti di vista contrastanti riguardo a questo.
Un esempio di un economista che sottolinea le conseguenze positive è Amartya Sen, che in “Globalizzazione e Libertà”, del 2002, scrive del progresso del mondo a livello sociale e culturale grazie al fenomeno. Gli studiosi sostengono infatti che la globalizzazione porti un aumento del benessere e delle opportunità per una grande parte della popolazione.
Al contrario, secondo altri, ciò evidenzia ulteriormente le differenze e gli squilibri economici, tecnologici, culturali e politici.

Ellenismo e Globalizzazione a confronto

Osservando i due periodi trattati, possiamo notare elementi comuni ed elementi che invece li diversificano.
Entrambe le epoche sono caratterizzate dall’unificazione di più popoli e territori, con la differenza che la globalizzazione interessa un territorio molto più ampio. La formazione di una cultura comune e quindi di un’identità culturale che non dipende dal luogo di origine, è l’elemento principale dei due periodi e per questo, quando parliamo di ellenismo, possiamo considerarlo una prima forma di globalizzazione, ponendo le radici che si sono poi sviluppate negli ideali della contemporaneità. Ci sono però anche notevoli differenze, che possiamo anche definire miglioramenti dall’epoca di Alessandro Magno.
Come abbiamo visto, la cultura ellenistica ebbe involontariamente degli effetti negativi di omologazione, che si contrappongono all'obiettivo principale dell'ellenizzazione e alla sua visione positiva del diverso.
La globalizzazione invece non impone una lingua e cultura comune, ma mette in relazione i diversi paesi creando un sentimento di appartenenza, non a un singolo stato ma al mondo, permettendo però alle persone di mantenere i propri valori e le proprie idee culturali.
La globalizzazione quindi non è imposta da una figura al potere, ma è una conseguenza naturale dello sviluppo dell’economia e della tecnologia che ha messo in connessione le diverse parti del mondo, favorendo anche gli spostamenti delle persone, creando un sentimento di unificazione.
Anche al giorno d’oggi possiamo trovare degli effetti negativi di questo fenomeno, dal momento che la globalizzazione è ancora un fenomeno nuovo, nato negli ultimi decenni del secolo precedente al nostro. L’elemento di omologazione, però, non è presente nella contemporaneità e questo è sicuramente un grande passo avanti.
Per concludere quindi, sebbene ci siano differenze tra i due periodi, l’ellenismo è ciò che ha dato le basi al mondo di oggi attraverso la creazione del concetto di cosmopolitismo e identità culturale.

A cura di Melodie Arangio

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